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SNAMI: “Abolire il certificato di rientro al lavoro dopo un infortunio senza postumi”

  • InNews
  • 04 ago 2025

Lo SNAMI – Sindacato Nazionale Autonomo dei Medici Italiani propone l’abolizione del certificato di rientro al lavoro dopo un infortunio, nei casi in cui l’evento traumatico sia completamente risolto e non abbia lasciato danni permanenti.

“Non ha senso obbligare i medici di famiglia a redigere un certificato quando l’infortunio è totalmente guarito e il lavoratore è perfettamente ristabilito – spiega il Responsabile del Centro Studi SNAMI, Dr. Davide Fabbrica –. È un adempimento burocratico che sottrae tempo alla cura dei pazienti e non offre alcun valore aggiunto.”

La proposta non riguarda i casi in cui siano presenti complicanze o postumi invalidanti: in tali situazioni, la valutazione clinica resta correttamente affidata al medico dell’INAIL, mentre il medico di medicina generale, se necessario, continuerà a segnalare eventuali esiti.

Lo SNAMI evidenzia inoltre che, anche in assenza di certificato di chiusura, il lavoratore potrà comunque rivolgersi all’INAIL in un secondo momento, nel caso dovessero insorgere complicanze tardive.

“Il nostro obiettivo è chiaro: liberare i medici di famiglia da incombenze burocratiche inutili, che nulla hanno a che fare con la clinica e con la sicurezza del lavoratore. Serve rispetto per la nostra professionalità e per il tempo che ogni giorno dedichiamo ai pazienti.
Questa proposta va nella direzione di una vera sburocratizzazione della medicina generale”,
dichiara il Dr. Angelo Testa, Presidente Nazionale SNAMI.

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