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SNAMI BOLOGNA: NO AGLI SPECIALIZZANDI SULLE AMBULANZE 118 ,MA MEDICI ABILITATI

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  • 18 dic 2014
Comunicato Stampa 15 Dicembre 2014 Specializzandi (1)

 

DOCTOR 33 del 18-12-2014

Specializzandi nelle auto mediche in luogo di strutturati, Snami Bologna contro l'Ausl


 Dopo aver lavorato un anno nelle auto mediche bolognesi un gruppo di specializzandi ha fatto richiesta per entrare nelle graduatorie 118, ma l'Ausl ne ha respinto la domanda: la legge chiede il patentino attestante la frequenza di un corso ex articolo 96 della convenzione dpr 270/2000 e loro non l'hanno. I medici si sono rivolti al sindacato Snami, che ha verificato come l'Ausl per gestire le emergenze da anni ricorra a medici che si formano nella Scuola di Anestesia e Rianimazione "dopo un percorso formativo non codificato secondo i canoni delle normative e attuando di fatto un meccanismo di sostituzione del personale dirigente o convenzionato". «Spesso gli studenti svolgono un'attività che andrebbe guidata da tutor ma non lo è, e per la quale è da verificare se siano stati adeguatamente preparati», spiega Francesco Biavati presidente e legale rappresentante Snami Bologna. «I colleghi, retribuiti dal proprio contratto di formazione (con contributi versati alla gestione separata Inps e non all'Enpam), sono chiamati a coprire l'equivalente delle ore per le quali andrebbero invece strutturati almeno 2 -2,5 medici con contratto e requisiti ad hoc, risorse aggiuntive, assicurazione della struttura pubblica. Ci è stato spiegato che è previsto come tutor un medico strutturato sull'altra automedica cittadina delle due in servizio, ma il Consiglio di Stato (sentenza 7 Ottobre 2008) non ammette l'assenza del tutor sul luogo d'intervento». I medici specializzandi sarebbero impiegati da vari anni, tra 10 e 16 unità, per coprire un numero di ore equivalente al deficit di organico del 118 bolognese dove attualmente opera una dozzina di professionisti, convenzionati o dipendenti. Situazioni simili nel resto d'Italia sono coperte dal ricorso a liberi professionisti con propria copertura Rc. Snami ha chiesto la mediazione dell'Ordine dei Medici, poi ha inviato una diffida. L'Ausl agisce entro un accordo con l'Università che consente agli studenti di lavorare in parziale autonomia. «Noi - dice Biavati- siamo disponibili a soluzioni per far sì che questi colleghi possano entrare in graduatoria, ma con tutele per i pazienti e non in sostituzione di personale strutturato». Peraltro, la normativa dpr 368/99 fin qui non consente la sostituzione di personale di ruolo. Il concetto è ribadito negli stessi accordi attuativi dell'intesa Regione-Università del 2008, che esclude dall'"esercizio in autonomia" le prime visite di pronto soccorso. "Snami ha incaricato lo studio legale Lupo di raccogliere elementi per elaborare un dossier finalizzato alla presentazione imminente di un esposto alla Procura della Repubblica", recita un comunicato del sindacato. E aggiunge:
«L'aneddoto più preoccupante riferitoci è che tutti questi colleghi siano stati in fretta e furia chiamati nelle aule per essere formati su soccorso e rianimazione pediatrica, tossicologia ed altri argomenti che pare non avessero mai affrontato benché previsti sia dalla normativa nazionale che dalla delibera regionale di accreditamento delle strutture di emergenza».
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