“Incontri a porte chiuse: il Ministro esclude buona parte della medicina generale
- InNews
- 11 ago 2025

Roma, 11 agosto 2025
“Apprendiamo con sconcerto – dichiara Angelo Testa, Presidente Nazionale SNAMI – che il Ministro della Salute ha scelto di incontrare soltanto un sindacato, verosimilmente quello maggioritario, escludendo dal confronto tutte le altre sigle rappresentative della medicina generale. Una scelta che riteniamo autocratica, antidemocratica e profondamente irrispettosa verso migliaia di medici che ogni giorno garantiscono l’assistenza sul territorio e che non si riconoscono in un’unica voce.
Il Sindacato Nazionale Autonomo Medici Italiani da anni si batte per semplificare la burocrazia, liberando i medici di famiglia da compiti amministrativi che sottraggono tempo alla cura dei pazienti, e per ottenere la trasformazione del Corso di Formazione Specifica in Medicina Generale in una vera specializzazione universitaria, equiparata alle altre branche della medicina. Il Ministro ha più volte dichiarato pubblicamente di voler compiere questo passo storico, ma ad oggi le promesse non si sono tradotte in atti concreti.
Escludere dal tavolo di confronto una parte significativa della rappresentanza sindacale non è soltanto uno sgarbo istituzionale: significa privarsi di proposte e soluzioni che nascono dal lavoro quotidiano di chi è in prima linea. La medicina generale non può essere governata da accordi presi in riunioni riservate, senza il concertato e trasparente coinvolgimento di tutte le parti sociali.
Il futuro dell’assistenza primaria – continua Testa – richiede pluralismo, ascolto e visione, non scorciatoie né decisioni calate dall’alto. I cittadini hanno bisogno di un Servizio Sanitario Nazionale forte, equo e moderno, che investa sulla formazione universitaria dei futuri medici di famiglia e sulla riduzione della burocrazia, per garantire più tempo e qualità alle cure.
Chiediamo al Ministro di ristabilire immediatamente le condizioni per un confronto vero, aperto e inclusivo, in cui ogni sigla sindacale possa portare il proprio contributo, perché il destino della medicina generale non può essere deciso a porte chiuse.”