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Paletti e distinguo sindacali sulla sigla del pre-accordo per i medici di famiglia ( da MD. Digital)

  • InNews
  • 28 feb 2018

Paletti e distinguo sindacali sulla sigla del  pre-accordo per i medici di famiglia ( da MD. Digital)



L’unità sindacale dei medici di medicina generale scricchiola. A testimoniarlo sono i recenti comunicati sindacali di Snami e Smi. È  infatti rimasto deluso chi si aspettava una dichiarazione congiunta dopo la riunione dell’intersindacale sulla necessità o meno di siglare un pre-accordo per la MG che recuperi i contenuti economici attesi dal 2010 e ponga le premesse per la firma del nuovo contratto nazionale entro il 2018. Da voci ufficiose si sa che il fatidico pre-accordo ’economico’ potrebbe essere firmato nei primi di marzo. Qualcuno lo farà però turandosi il naso. Almeno questo è quello che si percepisce soffermandosi su alcune dichiarazioni del segretario dello Smi, Pina Onotri: “Gli arretrati sono dovuti, si versino subito”. Legittimamente questa affermazione potrebbe essere traslata con: “Il saldo degli arretrati  è un diritto e non necessita di un pre-accordo” . Ma non si vuole fare dietrologia, sta di fatto che nel documento approvato dalla recente direzione nazionale dello Smi sono stati messi dei confini ben precisi alla prossima riapertura della trattativa degli accordi di lavoro dell’area delle cure primarie con la Sisac. Nel documento si dà mandato alla segreteria nazionale affinché si prosegua l’azione politica tesa, al recupero degli arretrati, “attesi da troppo tempo”, a perseguire risorse adeguate per “un reale investimento sull’organizzazione della medicina generale”. In merito alla futura carenza di medici evidenziata dai dati Enpam nelle scorse settimane, si chiede “di anticipare l’accesso alla professione dei giovani medici formati nell’area della medicina generale intervenendo sulle tutele”, ma anche la “stabilizzazione dei precari, dando dignità ai medici equipollenti ed equivalenti, fortemente radicati e già formati sul territorio”. Inoltre, si invita a riaffermare, il “ruolo centrale della medicina generale nella gestione e governance di tutti i processi utili alla gestione della cronicità”. Lo Smi inoltre ritiene necessario, vista sempre, “la criticità del turn over dei medici, l’aumento e adeguamento economico alle altre specialità dei posti messi a bando per i corsi di formazione specifica, equiparando tali scuole alle altre specializzazioni”. Non solo: anche ad “incentivare la mobilità dei camici bianchi in zone disagiate e carenti”. Infine, considera, “inopportuno l’aumento del massimale e dell’ottimale che pregiudicherebbe l’accesso dei giovani medici e il ricambio generazionale”.




L’aumento del massimale rappresenta una criticità anche per Snami. È quanto si evince dalle dichiarazioni del  presidente Angelo Testa, a commento della sollecitazione fatta dal Ministro Lorenzin alla Sisac sulla necessità di procedere con celerità a un pre-accordo per la MG prima del rinnovo dell’Acn. “Vediamo positivamente, anche se insufficiente - ha tenuto a precisare Testa-  soprattutto la parte che riconosce subito alla medicina generale risposte all’attesa di recuperare gli arretrati economici dal 2010 non avendo potuto usufruire dell’adeguamento della vacatio contrattuale riconosciuta ad altri soggetti professionali del Ssn. Lo stesso vale per facilitare il ricambio generazionale nelle cure territoriali che vedono carenze importanti nelle regioni del nord e nel prossimo futuro in tutta italia. Tutto ciò merita fretta in un accordo negoziale rapido, mentre sul discorso del massimale esprimiamo il nostro dissenso e crediamo vada fatta una riflessione a 360 gradi, perché pensiamo che l’aumento del massimale possa acuire la conflittualità tra medici con conseguente aumento della spesa sanitaria e soprattutto che sia di interferenza sostanziale nel percorso di inserimento e crescita delle nuove generazioni nelle cure territoriali”.  “Anche le proposte sul 118 ed altri passaggi burocratici meritano approfondimento e non fretta. Vanno studiate e approfondite - conclude Angelo Testa - le soluzioni straordinarie  ed eccezionali da trovare  per tutti gli ambiti territoriali in cui, per particolari condizioni e/o per mancanza di Medici, non si riesce a coprire le zone  carenti bandite, dove è necessario garantire la continuità dell’assistenza come su tutto il territorio nazionale. Questi saranno i temi del prossimo congresso straordinario Snami del 18 marzo 2018.


Bozza Acn: l'innalzamento del massimale per le zone con carenza di medici

Nel frattempo una variazione dei massimali per le zone che presentano una carenza di medici è prevista dalla bozza dell'Acn, sottoposta al vaglio dei sindacati e che sarà alla base del confronto del 1 marzo, giorno di convocazione dei sindacati al tavoloSisac per il rinnovo della Convenzione. L'art. 4 della bozza propone la modifica dell'art. 39 (Acn 23 marzo 2005):Massimale di scelte e sue limitazioni.Particolare alattenzione va prestata al comma 2: "In attuazione della programmazione regionale, l'Air può prevedere l'innalzamento del massimale di cui al comma 1 fino al limite massimo di 1.800 scelte esclusivamente per i medici che operano in sede unica con altri medici di assistenza primaria, con personale di segreteria e infermieri, e/o in aree individuate dalla Regione nelle quali tale innalzamento si rende necessario per garantire l'assistenza, anche in relazione alla impossibilità di assegnare le zone carenti. A fronte di tale innalzamento del massimale al medico è riconosciuto il trattamento economico di cui all'articolo 59, con esclusione di quanto previsto al comma 2, lettera B del citato articolo relativo alle indennità e agli incentivi riconosciuti per le forme associative, per la funzione informativo-informatica, l’impiego dei collaboratore di studio e di personale infermieristico o altro professionista sanitario". Tradotto: per il ‘surplus’ di assistiti (400) al medico non verranno riconosciute le indennità e gli incentivi di forma associativa di indennità informatica e di collaboratore di studio e di personale infermieristico o altro professionista sanitario.

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