“Non siamo degli scolaretti da istruire, né degli specialisti surrogati”. Esordisce così il presidente nazionale Snami Angelo Testa nell’intervista rilasciata a M.D. Digital. Il monito è riferito al percorso di declinazione del Piano nazionale delle cronicità che si baserà anche su un manuale operativo che il Ministero della Salute sta consegnando alle Regioni. A tale proposito Testa ricorda che Piano Nazionale delle cronicità, è parte integrante della nuova convenzione in quanto inserito nell’Atto di indirizzo. “Il piano nazionale delle cronicità, che viene inserito anche con l’atto di indirizzo all’interno dell’accordo collettivo nazionale – sottolinea – ci preoccupa soprattutto nelle sue modalità di applicazione, visto che è notizia recente la redazione di un vero e proprio ‘Manuale d’uso’ da parte del Ministero”.
Il presidente Snami fa riferimento alle recenti dichiarazioni di Paola Pisanti, Programmazione sanitaria malattie croniche del ministero della Salute, riportate dal Sole 24Ore Sanità: “Consegneremo alle Regioni il Manuale d’istruzioni, con la lista degli strumenti che consentiranno di verificare i dati e di procedere all’opportuna attività di benchmarking. (…) In vista del superamento della dicotomia prescrittiva tra ospedale e territorio, è opportuno prevedere un aumento della cultura dei medici di medicina generale. Un elemento nuovo è il Mmg ‘esperto’, che non è uno specialista ma possiede competenze in alcune aree specialistiche e può quindi fungere da collante nelle case della salute e in generale nelle reti strutturate di cura. Tutti i ruoli professionali, Regioni, Mmg, industria farmaceutica e farmacie, in definitiva, dovranno adattarsi ai nuovi percorsi”.
“Nessun medico di famiglia è stato per ora invitato a lavorare a questo documento – continua Testa – in cui vi saranno sicuramente linee guida perfette, fatte dagli specialisti, ma che troveranno moltissimi problemi ad essere applicate nella realtà della Medicina Generale. I Mmg sono i primi attori della gestione e cura delle patologie croniche, non sono degli scolaretti da istruire né degli specialisti surrogati. Non contare nell’elaborazione di questo Manuale dell’esperienza della Medicina Generale è abbastanza sui generis, purtroppo siamo abituati a queste cose”.
“Per quanto concerne la trattativa per il rinnovo convenzionale – riprende Testa – abbiamo avuto una battuta d’arresto sulla regolamentazione dello sciopero, la controparte ha posto troppi paletti, ma in merito abbiamo ottenuto la possibilità di proporre un documento condiviso tra tutti i sindacati medici”.
“La contrattazione non si ferma – rassicura il presidente Snami – anzi non si può fermare, la politica si è molto spesa sulla sigla veloce di questo accordo per sanare una vacatio contrattuale che ormai dura da più di 7 anni. E interesse della politica, vista l’imminente tornata elettorale, chiudere al più presto la negoziazione ed è interesse dei medici approfittare di questa possibilità per poter stilare un contratto economicamente positivo, per quanto possibile, viste le risorse attuali, senza stravolgere l’attività dei medici di medicina generale e che dia la possibilità di poter contare su di una sanità il più possibile uniforme a livello nazionale”.
“Pur partendo dalla legge Balduzzi – tiene a precisare – è necessario trovare i modi di superarne le criticità, relative ai tempi e ai modi della sua applicazione. Bisogna trovare il sistema per rendere le Aft funzionali e lasciare, per quanto possibile, in stand by le Uccp, demandando alle Regioni l’onere e l’onore di volerle o meno attuare, a questo punto possiamo anche chiudere la trattativa. Se non si stravolgono le nostre funzioni si potrebbe anche siglare un contratto work in progress”.