Snami: contro Ps intasati no Case salute ma più rinvii a Mmg
Gli investimenti per potenziare il territorio sulle urgenze non risolvono l’intasamento degli ospedali come dimostra l’esperienza in Emilia Romagna dove lo scorso anno a Bologna le prestazioni in Ps sono cresciute da 923 mila a un milione, nonostante l’avvento delle case della salute preposte anche allo screening per depistare i “codici bianchi”, cioè i pazienti non urgenti. Pazienti che sono “poco malati”: «I medici Snami sono “al fronte” tutti i giorni nel territorio e possono monitorare il fenomeno anche nei minimi particolari. Le regioni ora «vogliono ‘ospedalizzare’ il territorio creando nuovi centri di spesa: Case della salute, Aft e Uccp. Viceversa Snami pensa che la continuità delle cure si debba porre in essere favorendo la deospedalizzazione, portando personale nel territorio, rafforzando le residenze assistenziali per anziani e migliorando le forme di assistenza domiciliare integrata come l’adi, la cui attivazione oggi vede ben 48 ore di latenza alla faccia della continuità delle cure».
Mauro Miserendino