IVREA. Le prescrizioni dei farmaci di marca e bioequivalenti, le cure, le differenze e le responsabilità legali (penali e civili) dei medici e dei farmacisti. L’analisi accurata di un farmacologo che cancella, a colpi di slide e di ricerche, alcuni luoghi comuni come il fatto che si spendono troppi soldi per i farmaci e il confronto con gli specialisti sulla gestione del malato con ipertenzione e scompenso cardiaco. Tutto questo e poi anche un momento di confronto aperto con la cittadinanza, sabato, in santa Marta, per il primo incontro del progetto Audita, promosso da Snami, il sindacato dei medici di medicina generale.
Spiega Angelo Testa, medico di medicina generale che di Snami è il presidente: «L’incontro di Ivrea è il primo su un tema di formazione e informazione su un tema che ci sta particolarmente a cuore perché ci troviamo coinvolti ogni giorno. La giornata sarà replicata a Pescara, Trapani e Bolzano. A Bolzano, inoltre, cercheremo di tirare le fila di quanto emerso in tutti gli incontri». Il tema dei farmaci di marca e bioequivalenti nel trattamento di pazienti con patologie croniche è tutt’altro che banale e copre vari aspetti. Il problema sulla sostituibilità del farmaco è stato affrontato facendo il punto sui pazienti tra i più comuni, ovvero con patologie cardiovascolari e con una relazione di Gaetano Senatore, primario della cardiologia di Ivrea-Ciriè. Gianfranco Breccia, medico di famiglia, ha analizzato il tema dal punto di vista di chi svolge la sua professione e non dimenticando la fatica di un paziente anziano nell’orientarsi tra più scatole di farmaci che, a seconda del bioequivalente che si usa, possono cambiare generando confusione. Chiarezza è stata fatta dal farmacologo Francesco Vittorio Costa, docente universitario. I farmaci bioequivalenti, tra loro, sono ben lontani dall’essere uguali e l’avvocato Andrea Castelnuovo, esperto in questioni sanitarie, ha ben rappresentato con un excursus tra le leggi il quadro delle responsabilità (e dei rischi) dei professionisti .